Tra le visite guidate alla chiese di Agerola previste nell’ambito del festival I sentieri del latte, organizzato dall’amministrazione comunale, rientra quella alla bella chiesa di S. Matteo, che guideremo io (Aldo Cinque) e Paolo Aurelio de Napoli. Nel ricordarvi l’appuntamento, che è per le ore 11 del 17 gennaio, pubblico qui di seguito una quasi telegrafica lista di tappe datate.
1158: Prima attestazione disponibile (della primitiva chiesa di S. Matteo in Memoranum, patronato della famiglia Como/Comi (poi Cuomo), di incerta ubicazione.
Pergamena riportata da R. Filangieri nel suo Codice Diplomatico Amalfitano: Il presbitero Iohannes Comi, custode e rettore della chiesa, anche a nome di altri quattro Comi che vi hanno diritto di patronaggio, vende un castagneto di S. Matteo a un Vespuli.
1572 : la primitivva chiesa, nel frattempo divenuta parrocchiale, è cadente. Ne fa le veci quella di Tutti i Santi. Sull’altare maggiore vi era un quadro con la Vergine tra S. Matteo e S. Andrea (dalla visita di Mons. Montilio).
1576: Si sta costruendo la nuova S. Matteo e viene intanto finita la casa canonica (vedi lapiode del presbitero Francesco Avitabile in facciata), forse anche per poter ospitare maestranze forestiere.
1560: la relazione di Mons. Rossini dice che la nuova parrocchiale è ancora da completare.
1592 Gio Batt Cavaliere crea una cappella del Carmine con dipinto Madonna tra S. Caterina d’Alessandria e S. Lucia .
1605 : Vi era un reliquiario che l’arciv Rossini ordinò di proteggere con cancello di ferro
Tra 1615 e 1628: si pone nella Cappella del Rosario la tela del Regolia “Madonna del Rosario e santi più 15 formelle.”
1639: Sull’altare maggiore vi è già una tela con la Vergine tra S Matteo e S Andrea (dalla relazione di Mons. Pichi).
Tardo Seicento: Le cappelle presenti sono:
1 del Rosario,
2 dei Morti (con suo Monte),
3 di S. Gaetano,
4 di S. Anna,
5 della Madonna del Carmine e
6 di S. Maria di Costantinopoli (che prima era dedicato a S. Michele Arcangelo).
1715: La parrocchiale acquisisce il busto reliquaiario in argento di S Matteo, donato dal magnifico Francesco Avitabile.
1745: Si completa una nuova decorazione del soffitto di nave centrale col dipinto di Paolo de’ Majo Martirio di S. Matteo.
1784: Lavori edilizi (non spec.ti) e decorativi all’interno chiesa. (cfr Mascolo Agerola).
Inizio ‘800 : Orologio pubblico sul campanile (già da riparare nel 1820)
Metà ‘800: Si ricavano le navate laterali congiungendo tra loro le cappelle (da I. Maietta, Recuperi e restauri ad Agerola. Eidos 1990). Accomodi a campanile e tetto Acquisto di candelieri e “frasche” in ottone per la cappella del Rosario (A. Mascolo op. cit.).
Nell’Ottocento vi era nel pavimento di S. Matteo anche una lastra tombale del 1514 (originariamente in S. Matteo vecchio o altra chiesa; S. Pietro di Pianillo?) con questa iscrizione: MARCUS ANTONIUS CAVALIERUS SEPULTURAM PRO SE ET SUIS CONDESCENDENTIBUS FUNDAVIT ANNO DOMINI 1514 (M. Camera, Memorie storico.diplomatiche dell’antica città e stato di Amalfi. Salerno 1881, vol. II, p.630).
Anni 30 del ‘900: si realizza l’attuale facciata in stile neo-romanico.
1938 . arriva il Crocefisso dal mon trinità diS. Teresa di Campora (che l’aveva avuto nell’800 dal monastero della SS Trinità di Amalfi).