Carissimi lettori,
in occasione di questa particolarissima Pasqua, che ci fa riflettere come non mai sui molti sensi del risorgere e ci fa apprezzare più del solito le cose dolci , vi ripropongo questo mio post di anni fa, dedicato al tradizionale casatiello dolce di Agerola e dintorni.
Buon appetito e Buona Pasqua
a una Pasqua piovosa è seguita una Pasquetta uggiosa e fredda, costingendoci a rinunciare al tradizionale pic-nic in montagna e a optare per un pranzo al caldo del caminetto.
Ad ogni modo, credo che tutti –qui ad Agerola- lo abbiamo chiuso con una dolce fetta del tradizionale “casatiello”.Uso le virgolette per via del fatto che è un nome,si, consolidato, ma alquanto fuorviante. E mi spiego. Quel nome deriva dal termine tardolatino caseatum (di cui è diminuitivo), che indicava un pane al formaggio (caso). Infatti la stessa parola casatiello, a Napoli e dintorni indica non un dolce, ma un pane magnificamente condito con formaggio, uova e altro. Poi il termine è passato a significare più ampiamente una torta pasquale, sia essa salata, come a Napoli, sia essa dolce, come ad Agerola. Per non dire che nella zona tra Scafati, Torre Annunziata e Castellammare, per Pasqua…
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